CON MVI – MEDICAL VOLUNTEER INTERNATIONAL
NEL CAMPO RIFUGIATI DI LESBO (GRECIA)

Rafforzare il “Mental health for children program” della Ong tedesca

nel difficile contesto del più grande campo migranti d’Europa

Nel settembre del 2020 la drammatica situazione delle migliaia di migranti presenti sull’isola di Lesbos (e in misura minore in altre quattro isole greche del mar Egeo), già nota a molti e al centro di scontri politici per le condizioni di accoglienza, è apparsa sulle prime pagine di tutti i principali mezzi di comunicazione: Moria, il più grande campo profughi sul suolo Europeo, era stato raso al suolo da un incendio, probabilmente doloso, al culmine di anni di tensione. L’incendio incredibilmente non ha fatto vittime dirette ma ha mostrato agli occhi di tutti la situazione di disperata di quella che è diventata negli anni una vera città di dannati. Quel che purtroppo non si vede nelle immagini dell’incendio è il terribile bisogno in termini di salute mentale: un numero importante di migranti, ancor più tra i minori, presenta infatti un quadro sintomatologico grave. Diffusissime sono sindromi post-traumatiche, depressioni, quadri dissociativi e suicidari.

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Da sempre sensibile al tema delle migrazioni e in particolare delle sofferenze fisiche e psicologiche conseguenti, Maps è stata contattata nell’estate del 2021 per offrire una consulenza al programma di supporto alla salute mentale dei bambini del nuovo campo della Ong tedesca MVI-Medical Volunteer International.

Grazie dell’esperienza diretta accumulata sul campo, proprio a Lesbos, negli anni precedenti, i consulenti di Maps hanno operato una prima analisi di sistema del programma.

Ne è emersa l’immagine di un piccolo miracolo cresciuto con pochissime risorse in un contesto difficilissimo e instabile: al momento il programma offre un gran numero di gruppi condotti da team misti di professionisti volontari e migranti e basati su attività terapeutiche e psicoeducative per bambini con sintomatologia leggera e moderata. Una serie di criticità rischia di depotenziarne gli effetti terapeutici sui beneficiari ed è proprio su questi punti critici che si è focalizzata l’analisi e si è disegnato un set di azioni correttive. La collaborazione tra i coordinatori del programma e Maps continua e vedrà nel tempo momenti di follow-up sull’implementazione dell’intervento.

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