SFIDANDO LE LEGGI

DEL MICROCREDITO

Sfidando le leggi del microcredito

Un progetto consulenziale alla vision che guida l’intervento

Come molti progetti di microcredito, l’obiettivo è quello di fornire liquidità finanziaria a persone (o gruppi di persone) considerate ad alto rischio di insolvenza per motivi socio-economico-sanitari e che, proprio per questo, non  sono in grado di accedere ai tradizionali circuiti del credito bancario. Nel distretto di Gulu (Nord-ovest dell’Uganda), dal 2010 è in corso un progetto di microcredito indirizzato a gruppi di beneficiari denominati spesso “vulnerabili” (ovvero, zavorrati da condizioni sanitarie ed economiche strutturalmente deficitarie) che intendono avviare una piccola attività produttiva o imprenditoriale (allevamento, coltivazione estesa, apertura di un piccolo punto vendita di generi vari) ma che non hanno i fondi inziali per avviare l’attività né i requisiti per chiedere un prestito bancario.

Il progetto è stato avviato grazie al supporto di Fondazioni4Africa, che riunisce alcune tra le maggiori fondazioni italiane  impegnate nella cooperazione internazionale (Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione Monte Paschi di Siena, Fondazione Cariparma), ed in collaborazione con l’ONG locale Comboni Samaritans of Gulu.

Nel corso degli anni il progetto ha raggiunto un numero sempre crescente di persone coinvolte (a luglio del 2014 si contano più di 600 beneficiari diretti) ed è stato in grado di aumentare gradualmente la quota di fondo circolante senza sacrificare eccessivamente il rischio di recupero del credito erogato e, quindi, l’erosione del fondo complessivo.

Ciò naturalmente ha comportato nel tempo alcune scelte strutturali e di vision, guidate dai consulenti di MAPS. Nel 2013 infatti, conclusasi l’esperienza di Fondazioni4Africa in Uganda, MAPS, in qualità di consulente dell’associazione Good Samaritan ONLUS, ha proposto alla Fondazione Cariplo una strategia quinquennale di utilizzo del fondo che ha comportato numerosi cambiamenti ed una radicale ridiscussione della sua struttura. Il cuore della scelta in termini di vision è stato quello di puntare in modo molto più deciso su quella che era la natura del progetto sin dall’inizio, ricucendo i timori di una compromissione del fondo e sfidando alcune degli assunti di senso comune legate al (micro)credito.

In particolare, la necessità di allargare la possibilità di erogazione del credito anche a beneficiari “singoli” (dimostratisi più affidabili rispetto ai gruppi, nel corso del tempo), la spinta ad incrementare gradualmente e in modo controllato la quota del capitale circolante, inizialmente più contenuta per timore di erodere rapidamente il fondo, e la decisione di aumentare il credito erogato per beneficiario.

Il tutto guidato da una costante sfida sul tema della sostenibilità, caratterizzata da un delicato equilibrio in grado di bilanciare aspetti meramente economici di funzionamento ed il sostegno all’imprenditoria locale ed alle famiglie, con effetti indiretti sull’intera comunità.

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